Questo articolo nel quale si racconta la piccola storia di una grande infermiera non poteva esimerci dal ricordare ai nostri lettori che l’estensore, che leggiamo in questo numero del giornale alle pagine 16/18, è Giuseppe Masera, laureato a Pavia nel 1962.
Si è occupato dal 1965 di Emato-Oncologia Pediatrica presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Milano, promuovendo la creazione e lo sviluppo del Centro di Emato-Oncologia Pediatrica che dal 1984 ha proseguito la sua attività presso la Clinica Pediatria di Monza.
Ha fondato nel 1984, e diretto fino al 2009, la Clinica Pediatria di Monza presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Milano-Bicocca.
In una intervista di qualche tempo fa il giornalista chiese a lui se si poteva guarire e tornare a vivere più forti di prima.
La risposta fu affermativa perché tra le scoperte che Masera aveva applicato dagli anni novanta c’era anche quella di un sostantivo un po’ difficile ma oggi molto di moda: “resilienza”.
“È un concetto che deriva dalla fisica – aveva affermato – Quando un corpo investe un altro corpo, quest’ultimo controreagisce liberando energia. Gli psicologi hanno trasferito questo concetto alla reazione dell’uomo a un evento traumatico.
Molti nostri ragazzi ci hanno insegnato che la crescita positiva dopo il trauma della malattia esiste veramente: per loro è stato come rinascere una seconda volta, dando minore importanza alle cose banali e apprezzando maggiormente i valori della vita”.
E tra le sue tante “scoperte” c’é la persona di cui lui parla qui sotto: Rosanna Mathew, per gli amici ed i bambini: Many.
È per me un privilegio presentare una selezione di poesie che i giovani talassemici, i “suoi talassemici”, hanno donato a Many, la loro infermiera.
Many (Rosanna Mathew) nasce in India, nello Stato del Kerala, nel 1947.
Completati gli studi liceali, e dopo un corso universitario, decide di diventare infermiera; nel 1970 si trasferisce in Inghilterra, consegue il diploma di infermiera professionale e quindi decide di specializzarsi in pediatria e neonatologia.
Nel 1977 si trasferisce a Milano e viene assunta presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento, nel reparto di Patologia Neonatale.
Dopo due anni inizia l’attività presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Milano nel reparto di Ematologia diretto dal sottoscritto. In tale reparto venivano curati in particolare bambini con talassemia, emofilia e leucemia.
Fin dall’inizio nasce un legame speciale tra Many e i talassemici.
“Con i miei bambini prima, e poi i miei ragazzi che ora sono i miei amici, donne e uomini, chi mamma e papà.
Ho condiviso con loro confidenze, le gioie ed i dolori della loro vita.
Ho avuto un buon rapporto anche con i loro genitori, con alcuni dei quali ho tuttora un rapporto di amicizia.
Ho cercato di svolgere la mia professione con dedizione e professionalità e, perché no … con amore.
Quel rapporto che ho avuto con loro continua a legarmi per tutta la vita”.
Nel 1990 due animatrici di gioco maestre della scuola elementare, animatrici di gioco, Maria Cardenale (Pupa) e Clotilde Pacinotti, creative e appassionate di poesia, durante la trasfusione si siedono accanto ai bambini e li invitano a scrivere insieme una poesia dedicata a Many.
Questa raccolta è il regalo di Natale con il quale i “suoi” ragazzi esprimono la loro riconoscenza e il loro affetto.
Grazie Many per essere ancora oggi impegnata a seguire i “tuoi” talassemici in particolari momenti della loro vita.
Giuseppe Masera
Delle poesie scritte dai ragazzi ne pubblichiamo tre per ragioni di spazio in questo numero ma ci ripromettiamo di continuare nei prossimi numeri del giornale.
L’Autunno
Amo nel bosco camminar
sentir le foglie crocchiar
sotto i passi leggeri negli stretti sentieri
Amo l’odor dell’erba
che la terra conserva
dopo che la pioggia, caduta,
s’è tra le zolle perduta.
Stefano – anni 12
Il Natale
Lenta cade la neve,
cade sui tetti lieve,
sui neri alberi stecchiti senza foglie.
Se tendi la mano cogli
Bacche tonde e vermiglie.
È Natale, è Natale!
Dai cuor la voce sale:
è il tempo dell’amore
aprite tutti il cuore!
Simona P. – anni 12
Many
Il tuo passo è leggero,
il tuo sguardo è assai fiero,
le tue mani sottili
son abili e gentili.
Il tuo viso è imperioso
e talvolta gioioso.
Quando trovi il sentiero
sei felice e, sincero,
ti nasce sul viso
un mirabile sorriso.
Angela – anni 18