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Alchimia della coagulazione: come si arriva ad una terapia personalizzata

Farmacocinetica. Quante volte avete sentito questa parola? Qualcuno di voi o dei vostri bambini sarà anche stato sottoposto ad una valutazione farmacocinetica, ma quanti sanno con esattezza cosa questa parola indichi, il perché sia così importante una sua determinazione e come venga determinata?

Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza su tutto questo.

Farmacocinetica è semplicemente il “che cosa il nostro organismo fa al farmaco”. Poiché ogni individuo è un organismo diverso potete facilmente intuire come anche la farmacocinetica sia quindi diversa da persona a persona.

Quattro sono le tappe fondamentali della farmacocinetica: 1. Assorbimento; 2. Distribuzione; 3. Metabolismo; 4. Eliminazione.

L’assorbimento descrive semplicemente la fase di passaggio del farmaco dalla sede di somministrazione (orale, inalatoria, sublinguale, ecc.) al torrente sanguigno. Nel caso dei fattori della coagulazione la somministrazione per via endovenosa permette di ottenere una immediata e totale (100%) disponibilità del farmaco a livello plasmatico.

La distribuzione definisce i processi che sono alla base del trasferimento del farmaco dal sangue, dove era giunto mediante assorbimento, ai vari compartimenti dell’organismo dove esplicherà la propria azione.

Il metabolismo è il processo di biotrasformazione del farmaco operato dall’organismo. Noi possiamo ad esempio introdurre una sostanza che però può esplicare la sua azione solo una volta trasformata da alcune proteine (enzimi) presenti al nostro interno.

L’eliminazione determina l’escrezione del farmaco o di alcuni suoi derivati per opera di reni e/o fegato. Si misura con la clearance che definisce il volume del farmaco eliminato nell’unità di tempo e con l’emivita, ovvero il tempo necessario affinchè la concentrazione plasmatica del farmaco si dimezzi.

I bambini hanno una velocità di eliminazione maggiore rispetto agli adulti, quindi un’emivita ridotta, questo spiega il motivo per cui occorrono quantitativi maggiori di concentrato di fattore e somministrazioni più ravvicinate per ottenere lo stesso risultato emostatico di un adulto.

Ora che abbiamo chiarito cos’è la farmacocinetica vediamo come si determina nel caso di un concentrato di fattore della coagulazione.

Dopo 72 ore dall’ultima infusione al paziente viene effettuato un primo prelievo necessario a determinare il suo livello basale di fattore, quindi gli vengono somministrate 50 UI/Kg del concentrato di cui si vuole determinare la farmacocinetica. Al primo prelievo pre-infusione ne seguono quindi altri ai tempi 30’, 60’, 3h, 6h, 12h, 24h, 48h (72h in caso di paziente con emofilia B) necessari in questo caso a determinare i diversi livelli di fattore raggiunto nei diversi tempi. I valori così ottenuti permettono di disegnare la curva farmacocinetica e di ottenere i dati farmacocinetici sopra indicati.

E’ questo lo schema previsto dalla cosiddetta “farmacocinetica classica” che come vedete prevede un notevole impegno sia da parte del paziente che del centro emofilia dato l’elevato numero di prelievi in giorni successivi.

Per sopperire a questo problema sono stati messi a punto diversi sistemi disponibili su piattaforma web che con soli due o tre prelievi (se aggiungiamo anche il prelievo basale) riescono a ricreare una curva farmacocinetica assolutamente attendibile e a determinare i parametri farmacocinetici che abbiamo visto in precedenza. Questi softwares si basano su analisi statistiche di popolazione (statistica Bayesiana) che simulano quello che avviene nella realtà.

 

                           

Fig. 1 Esempio di curve farmacocinetiche di uno stesso paziente ottenute con due softwares diversi

 

 

Qual è quindi l’importanza dei dati a e della curva farmacocinetica ottenuti? Conoscendo come l’organismo del singolo individuo tratta il farmaco e associando questa conoscenza alle sue necessità, al suo stile di vita e alle sue caratteristiche genetiche si può impostare una terapia personalizzata (tailored) creata sul paziente che permette di ottimizzare il trattamento e di renderlo sempre più efficace e sicuro in ogni momento della vita.

Fig. 2 Esempio di schema terapeutico ottenuto mediate apposito software del paziente precedente e creato sulla base dei suoi dati farmacocinetici

 

Dr.ssa Samantha Pasca – Centro Emofilia di Padova

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