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GRIDO DI ALLARME PER LA CARENZA DI SANGUE

Le donazioni sono diminuite del 10% rispetto al 2021.
Le associazioni AIP (Associazione Immunodeficienze Primitive), Fondazione Italiana “Leonardo Giambrone” per la Guarigione dalla Thalassemia e CIDP Italia (Associazione italiana dei pazienti di neuropatie disimmuni), hanno scritto una lettera di allarme sulla problematica situazione, certificata dal Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, che vede una significativa contrazione di raccolta di sangue e plasma nel territorio italiano nel primo bimestre del 2022 (-10% rispetto al 2021), in un contesto globale di scarsa disponibilità di farmaci plasmaderivati che interessa, nello specifico, anche l’Italia.

IL TESTO DELLA LETTERA SCRITTA DA AIP, FONDAZIONE GIAMBRONE, E CIDP
“Oggi siamo già di fronte ad una drammatica carenza di plasma, sangue e prodotti derivati, in particolare immunoglobuline.
Tali prodotti per molti pazienti garantiscono terapie salvavita.
come da trend storici, non può che aumentare le nostre preoccupazioni.
È necessario un vero e proprio “Piano Marshall”, basato su criteri di appropriatezza, specifico e tematico che deve vedere la partecipazione di tutti gli interlocutori e che deve, in maniera operativa e cogente, scongiurare carenze nel sistema di raccolta e nella filiera di lavorazione, che inevitabilmente avranno ripercussioni sulla salute dei cittadini. Vi sono strumenti che vanno attivati e sostenuti, promuovendo, nel rispetto del profilo etico del sistema trasfusionale italiano, che vede nei principi di solidarietà, volontariato, gratuità e partecipazione associazionistica i suoi fondamenti, tutte le misure possibili per aumentare la disponibilità di prodotto.
Il DDL Concorrenza (art. 17), attualmente in discussione, deve promuovere e sostenere un forte incremento della raccolta e della competitività, nel rispetto dell’eticità della donazione, e deve essere fatto tutto il possibile per attivare tutte le leve possibili per garantire maggiori disponibilità.
“Le realtà associative dei pazienti, da tempo, pur non avendo come obiettivo primario la raccolta sangue, promuovono e sostengono iniziative, e non smetteranno di farlo in futuro, orientate nella direzione di: incrementare il personale e risorse umane all’interno delle organizzazioni trasfusionali; favorire l’ottimizzazione delle liste di donazione di emazie concentrate e plasma; incentivare un incremento delle rese produttive, tramite significativi investimenti in ricerca e sviluppo; promuovere una comunicazione ad ampio raggio e campagne di sensibilizzazione sulla necessità di una donazione come gesto etico e di cittadinanza; generare circoli virtuosi reali di spesa e investimento nei centri di raccolta.
La disponibilità di sangue e plasma è un tema di salute pubblica fondamentale e ineludibile.
Le allocazioni di plasmaderivati delle aziende nel contesto Italia, ulteriore elemento di criticità, dicono di un sistema nazionale scarsamente attrattivo.
L’autosufficienza del sistema Italia va ricercata e avvicinata e l’Italia deve essere un contesto attrattivo per i plasmaderivati carenti attivando tutte le leve possibili, anche fiscali e di economia pubblica, per garantire la piena attuazione dell’art. 32 della Costituzione, il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ma soprattutto la cura dei pazienti, che prima della loro malattia sono persone.
È necessaria una presa di consapevolezza e un’assunzione di responsabilità, che superando i reciproci interessi di parte, deve, realmente questa volta, mettere al centro la cura e la vita dei pazienti che rappresentiamo e di tutti i cittadini”.

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