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SCREENING CONGIUNTO PER COVID-19 ED EPATITE C

Successivamente l’ambulatorio mobile ha fatto tappa in Lombardia ed in Campania. Questo roadshow itinerante, realizzato nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale contro le Epatiti proclamata per il 28 luglio, è stato promosso dall’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – AISF e dalla Societa’ Italiana Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, con il patrocinio dell’Associazione Pazienti EpaC Onlus.

LE ORIGINI DEL PROGETTO E IL CALO DEI TRATTAMENTI
Diversi studi hanno rilevato una riduzione di oltre il 90% dei trattamenti durante il lockdown. L’opportunità di un test congiunto è stata esplicitamente indicata anche nel documento conclusivo dell’“Indagine conoscitiva in materia di politiche di prevenzione ed eliminazione dell’epatite C”, approvato all’unanimita’ in XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Questo puo’ costituire un primo step per ampliare gli screening per far emergere il “sommerso” secondo l’obiettivo prefissato dall’OMS di eradicare la patologia entro il 2030.
Un risultato raggiungibile grazie all’innovazione garantita dai nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) per il trattamento dell’Epatite C, che permettono di eradicare il virus in maniera definitiva, in tempi rapidi e senza effetti collaterali.

IL RILIEVO SCIENTIFICO DELL’INIZIATIVA
“La pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto sia importante e occorra investire in prevenzione in ambito infettivologico – evidenzia il Prof. Massimo Andreoni – In questo caso, cio’ significa fare screening, ossia individuare i soggetti affetti dal virus dell’Epatite C ma inconsapevoli della loro condizione.
Proprio questa mancanza di consapevolezza implica la necessita’ di un legame piu’ stretto tra mondo scientifico e popolazione: la SIMIT ha dunque deciso di andare sul territorio per mettere la scienza al servizio dei cittadini.
Per favorire questo processo, possiamo usufruire di una contingenza che coinvolge tutti: visto che anche Covid-19 pone l’esigenza di test per riconoscere la diffusione del virus, possiamo mettere insieme le due cose. Da una parte serve per capire la diffusione del Sars-Cov-2 sul territorio nazionale e il peso degli asintomatici; dall’altra possiamo far emergere il “sommerso” e avviare al trattamento i soggetti affetti da Epatite C. Tecnicamente non ci sono difficolta’ a fare ambedue i test sierologici”.


“Ripartire con gli screening è fondamentale e sicuramente il primo passo da fare in questi mesi successivi al lockdown, ma non è sufficiente per riprendere il cammino verso l’eliminazione dell’Epatite C – ammonisce il Prof. Salvatore Petta – Oltre all’ampliamento degli screening, che puo’ partire proprio con i test abbinati, è necessario procedere su molteplici fronti. Il processo non si deve fermare agli screening, ma deve proseguire con il linkage to care e la veicolazione dei pazienti al trattamento, per dar vita a una sorta di filiera nelle terapie. Affinché ciò avvenga, è anzitutto necessario un decreto attuativo che dia seguito all’emendamento al Decreto Milleproroghe dello scorso febbraio. Questo provvedimento, infatti, ha stanziato 71,5 milioni di euro per il biennio 2020-2021 per introdurre lo screening gratuito necessario a individuare i potenziali malati di epatite C per l’eradicazione dell’HCV: adesso bisogna passare all’atto pratico affinché non si perdano queste risorse. Inoltre, è necessario creare un Piano Nazionale di eliminazione dell’Epatite C, che includa anche una valutazione sulla possibilita’ di proroga dello status di innovativita’ dei farmaci”.

L’APPELLO DEI PAZIENTI
“Tra gli obiettivi previsti dall’Indagine – ha affermato Ivan Gardini di EPAC – è particolarmente rilevante l’adozione, in tempi rapidi, del Decreto attuativo da parte del Ministero, che consenta il riparto tra le Regioni delle risorse destinate agli screening. Il nostro auspicio è che da qui parta un progetto nazionale, parallelamente a una rapida emanazione del Decreto attuativo per l’impiego dei fondi”.

L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI
“Oggi grazie allo sforzo congiunto di Societa’ Scientifiche, Associazioni dei Pazienti e imprese è stato raggiunto un importante risultato: diffusione delle informazioni e prevenzione con test per Epatite C e sierologico per Sars-CoV-2. Come Istituzioni siamo presenti, non solo fisicamente, ma anche sostenendo e amplificando il messaggio di prevenzione che deve essere portato avanti con piu’ forza nei prossimi mesi”, ha affermato il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. – L’attivita’ di screening e, in generale, la prevenzione sono una delle grandi potenziali per il Servizio Sanitario Nazionale. Siamo convinti che la prevenzione sia un asset importante a beneficio sia delle condizioni di salute che per una riduzione dei costi nella sanità. Attendiamo il prosieguo di questa iniziativa anche in altre citta’, ening per l’Epatite C’è una tappa fondamentale nell’approccio a questa patologia. Iniziative come quella di oggi sono dunque di estrema rilevanza e sara’ importante che giungano in diverse aree d’Italia.
La prevenzione è dunque fondamentale e in Commissione Sanita’ del Senato stiamo lavorando per aumentare iniziative di questo tipo”
ha evidenziato il Senatore Gaspare Marinello, 12a Commissione Igiene e Sanita’, Senato della Repubblica. “Fare screening significa adottare uno strumento che permette di monitorare meglio la salute dei cittadini e di generare una crescita del Servizio Sanitario Nazionale e una sostenibilita’ dello stesso. L’iniziativa di oggi è importantissima ed è fondamentale che si estenda ad altri centri, anche oltre a quelli previsti.

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