storia
1976: UN PUNTO D’INCONTRO

L’anno inizia con un servizio di Giovanni Cavallaro che parla di Aldebaran, un club a favore degli handicappati. Per garantirne l’apertura a tutti gli emopatici, il collaboratore Teo Ripa inizia a fare informazione riguardo alla talassemia o anemia mediterranea.
Scatta anche l’indagine conoscitiva sui Centri di Terapia dell’Emofilia con la pubblicazione di una cartina in cui è possibile vedere, in base alle richieste, quali sono i Centri che funzionano e quelli che tali erano solo di nome. L’indagine porta i primi nemici.
Tra i collaboratori c’è Osvaldo Ignoni, che si preoccupa di informare i lettori sulle leggi riguardanti il lavoro, l’invalidità, i diritti e anche gli obblighi verso questa società. In aprile a Ravenna si tiene il primo seminario di studi fra redattori e corrispondenti cui partecipano rappresentanti delle associazioni di Catania, Firenze, Milano, Padova, Roma, Taranto, Pisa, Alessandria e naturalmente Ravenna con la redazione centrale al completo.
Tutti concordano nel considerare EX un punto d’incontro per tutti gli emofilici.

Nel frattempo il giornale cambia veste grafica e per l’occasione la prima pagina si apre con un articolo del capo redattore Pozzan dedicato alla Vacanza in Romagna e in cui parla inoltre dell’assistenza agli emofilici in Europa e in Italia e delle differenze di trattamento che esistono sui rimborsi parziali dei medicinali.
Il giornale ha un secondo direttore medico, il dott. Antonino Mancino che esordisce nella rubrica medica con un articolo sulla plasma-aferesi.
L’anno si chiude con la notizia del convegno dei centri di trattamento dell’emofilia a Pisa sul tema Alla ricerca di una metodica comune.