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TUTTO COL GIOCO NIENTE PER GIOCO

Gli alunni e le alunne dell’Istituto Selmi di Modena , coinvolti del progetto PON FSE di potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro denominato “Drepanocitosi LAB”,  che prevedeva  esperienze di stage presso il laboratorio del Servizio Immunotrasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena  e presso i laboratori dell’azienda OPOCRIN di Formigine (MO),  una delle aziende italiane  leader nella produzione di eparina a basso peso molecolare, hanno partecipato alla festa  “Tutto col gioco, niente per gioco”, giornata di gioco, racconti e colori per parlare della drepanocitosi” che si è svolta sabato 26 maggio al Parco Ferrari di Modena, con il patrocinio tra gli altri del Comune di Modena e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

Mentre la Dott.ssa Donatella Venturelli, del Servizio Immunotrasfusionale, e il Dott. Giovanni Palazzi, del reparto di Oncoematologia pediatrica, incontravano le famiglie per offrire supporto e condividere informazioni utili sulle modalità più efficaci per contrastare gli effetti di questa patologia ematica, che interessa una percentuale elevata di migranti provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana e che è presente in aree circoscritte del meridione d’Italia, studenti e studentesse del Selmi hanno coinvolto i bambini presenti in giochi e varie attività di animazione, alla presenza della prof.ssa Donatella Clerici, docente di Igiene del Selmi e tutor di alternanza del progetto.

Per Alissa Ranuccini (4E): “Questa attività, denominata Drepanocitosi LAB è stata un’esperienza a dir poco sensazionale, crediamo non ci siano parole per descriverla, l’unico modo è viverla. Trovare un insieme di etnie e colori immerse dentro al verde, nel Parco Ferrari, e condividere un momento di piacere insieme a loro, essere stati parte del loro divertimento, è stata una gioia indescrivibile.
Abbiamo giocato, riso e infine mangiato insieme, non potremo mai scordare il sorriso e la voglia di vivere di questi bambini”. Alissa poi aggiunge “Io ho aderito a questo progetto perché volevo arricchirmi personalmente con uno stage e non volevo fare stage inutili”.
Nel corso del progetto, infatti, studenti e studentesse hanno potuto seguire tutto il processo trasfusionale, a partire dalla donazione presso il centro AVIS di Modena sino alla lavorazione e poi all’assegnazione degli emocomponenti presso il Servizio Immunotrasfusionale, e capire così l’importanza della donazione di sangue per aiutare questi pazienti. Nonostante esistano farmaci per trattare questa patologia, come ad esempio l’eparina a basso peso molecolare, la donazione di sangue riveste tuttora un’importanza fondamentale per la soluzione di eventi acuti di questa malattia.

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