Perché questa storia?
Nel 2020 abbiamo vissuti tutti, grandi e piccini, un’esperienza difficile, straniante, imprevedibile, sconosciuta: una pandemia.
Ci siamo sentiti impotenti e insicuri.
L’isolamento in casa è stato vissuto in modi molto diversi, influenzati dalle condizioni abitative, professionali, familiari e personali.
Tutti siamo stati pervasi da emozioni contrastanti.
Abbiamo riscoperto il valore del tempo dedicato alla famiglia, trovato modi differenti di restare insieme e sentito la perdita di altre cose. Ai bambini mancava non poter correre al parco o giocare insieme ai compagni di scuola o incontrare i nonni.
Noi adulti – genitori, nonni o professionisti – ci siamo sentiti impreparati ad affrontare una paura nuova, la paura di qualcosa di invisibile che minacciava la salute e anche i contatti, molte volte anche il lavoro.
I genitori sanno come affrontare con i bambini le paure consuete, come il buio, il lupo o la strega.
Per questa nuova paura, ognuno ha inventato metafore e spiegazioni il più possibile comprensibili ai piccoli, ma l’inquietudine di non sapere quanto sarebbe durata l’emergenza e quali conseguenze avrebbe lasciato è stata inevitabilmente e inconsapevolmente trasmessa anche ai piccoli.
Durante il periodo di confinamento, abbiamo ascoltato la loro voce e ne abbiamo raccolto le testimonianze nei loro disegni.
Nel suo disegno il piccolo A., per esempio, ha sconfitto il coronavirus facendolo divorare da altre paure. E non è stato il solo a trovare ingegnose soluzioni.
Per queste ragioni abbiamo pensato che una storia potesse aiutare e incoraggiare grandi e piccoli ad affrontare quanto è accaduto e che ancora ci segnerà per lungo tempo.
La lettura condivisa di una storia, che dà valore alla capacità di dare e ricevere protezione e sicurezza nel futuro, può far ritrovare pensieri ed energie dentro ciascuno di noi.
Come abbiamo visto nei disegni di quei bambini che per primi hanno potuto ascoltarla, come A.F. che ha disegnato il piccolo protagonista protetto dai genitori dromedari.
Margherita Gallina
Assistente sociale e formatrice
Per i Drommi di tutto il mondo
In Sobi abbiamo fatto della ricerca sulle malattie rare la nostra missione.
Ci siamo definiti pionieri e giorno dopo giorno ci rifiutiamo di accettare lo status quo.
Perché aver assistito alle sfide che affrontano le tante persone con malattie rare ci ha insegnato l’importanza di cercare e trovare nuovi modi per aiutarle e rendere la loro vita migliore.
In un anno in cui il Covid-19 ha davvero rimesso in discussione le vite di tutti, penalizzando in particolare proprio i più piccoli, abbiamo messo in campo tutte le nostre energie per non lasciare sole le tante “persone rare” e le loro famiglie.
Ma non poteva bastare.
Nell’affrontare un’emergenza che si è rivelata non solo sanitaria, ma anche sociale, economica e educativa, Sobi ha voluto fare la sua parte per cercare di prendersi cura di quei fiori delicati e preziosi che sono i bambini, i “grandi dimenticati” di questa pandemia, come spesso sono stati definiti.
Da questa volontà e da un naturale slancio verso tutti coloro che vivono situazioni di fragilità, ha preso il via una nuova collaborazione con Carthusia, per supportare la nascita di questa tenera storia che vuole aiutare i Drommi di tutto il mondo a vincere le proprie paure.
Chiara Loprieno
Head of Community Engagement & Communication Sobi Italia
Per finire pubblichiamo un breve passaggio dello scritto di presentazione di Patrizia Zerbi
Editrice e direttrice editoriale Carthusia Edizioni.
“La storia di Drommi è stata scritta con rara delicatezza da Emanuela Nava e illustrata con profonda sensibilità da Emanuela bussolati che ha tratto ispirazione dai disegni fatti da questi straordinari bambini dopo aver ascoltato la lettura a voce alta della storia.
Mi rende orgogliosa il grande lavoro fatto per realizzare questo libro, spesso in condizioni molto difficili.
Potrà sicuramente essere un prezioso aiuto per tutti i bambini che potranno identificarsi nel nostro Drommi e raccontarsi….”
—————–
Il libro si può trovare in tutte le migliori librerie italiane